Yep, avete presente l’ultimo scritto, era tutto uno scherzo, sto benissimo, mai stato meglio, non preoccupatevi. É tutto un travaglio ma ne verrò a capo.
In realtà il bello della rete e anche scrivere senza molte finalità e tagliando molto sulle revisioni, bozze e correzioni, un poco una diretta, dal vivo ma scritta, poco mediata dalle cose, quindi forse dirò molte cose a vanvera o mi contraddirò facilmente, viva il diritto a contraddirsi.
Sto facendo un corso su “human design approach to chronical pain” in una delle università online, e apparentemente è meglio se smetto di dire come mi sento, anche se mi aiuta a farmi comprendere o a sfogarmi… importante è volersi bene e pensare positivo, così la situazione fa uno shift e non si basa più sull’aiuto medico ma sul fatto che devo farmi responsabile della situazione e il 90% è mia responsabilità. ( non sono molto d’accordo ma faccio come gli scolaretti che apprendono a memoria e non criticano l’insegnante anche se dice stronzate storiche, quando parla dell’anarchia). Ma d’altra parte questo corso è tenuto da una università americana , e possibilmente non esente da “bias” del sistema su cui si basa. L’approccio delle assicurazioni mediche americane Delay, Deny, Defend, che in questi giorni si è trasformato in Deny, Defend , Depose inciso sui proiettili che hanno ucciso uno dei direttori delle più grandi assicurazioni mediche oltreoceano.
Apparentemente Mangione soffriva di una spondylolisthesis e gli avevano inchodato le vertebre L5/S1 e credetemi capisco perfettamente il suo dolore. A me hanno tolto un disco e inchiodato con barre e viti dalla L3 alla L5. Un bel cambio di vita di sicuro.
Capisco la sua rabbia, ne ho avuta anche io tanta nei confronti dei medici, tra l’altro io ero entrato per un’altra operazione e mi sono svegliato invece con un taglio in mezzo alla schiena, questa news e non poco panico, chè avevo chiesto specificatamente al dottore di evitare; quindi anche io mi trastullavo a pensare come meglio vendicarmi, ma bisogna fare I conti con la realtà, non si può più tornare indietro e la rabbia per quanto sentimento e fonte di energia molto grande, consuma me stesso prima che gli altri, il dolore, col tempo, mi ha consumato questa rabbia.
Comunque come dicevo in una nota, Se Mangione è un estremo della situazione, dall’altro lato ci sono decine o centinaia di persone che sicuro si suicidano o scompaiono dovuto alla poca empatia del sistema sanitario, assicurativo, ospedaliero…. Figuriamoci negli Stati Uniti dove da sola la situazione sanitaria sarebbe sufficiente a far scoppiare una rivoluzione civile.
Non c’è paragone con la fortuna di vivere in uno stato con l’assistenza sanitaria pubblica, uno degli ultimi ancora probabilmente, ma in ogni caso non è che ti facciano proprio caso, che ti ascoltino, I medici non ti toccano quasi più neanche. Quasi tutto si risolve con l’ibuprofeno e ci ho messo anni a farmi prendere seriamente (più o meno). Vero Il sistema non ha soldi, I medici hanno 7 minuti di visita per paziente, cosa si può pretendere se non una società profondamente malata.
Lo hanno detto persone prima e molto migliori di me tipo:
“It is no measure of health to be well adjusted to a profoundly sick society”.
Attribuita a Jiddu Krishnamurti possibilmente via Mark Vonnegut figlio di Kurt.
Aldous Huxley, amico di Jiddu, in Brave new world Revisted nel 1958 scriveva:
“They are normal not in what may be called the absolute sense of the word; they are normal only in relation to a profoundly abnormal society. Their perfect adjustment to that abnormal society is a measure of their mental sickness”.
Ma se volete leggere qualcosa di più recente, vi consiglio di leggere:
LECTURA FÁCIL. NI AMO, NI DIOS, NI MARIDO, NI PARTIDO DE FUTBOL di Cristina Morales.
Che ha molto più spirito di me ed ha affrontato delle situazioni socio sanitarie non da poco a Barcelona (credo avessimo dei medici in comune).
Ci sono innumerevoli tipi di dolore diversi e invisibili, immagino; io secondo i criteri del corso sono considerato “intrattabile”, faccio quasi tutto bene secondo quello che dicono, però, ecco, si , certo, devo essere più ottimista e focalizzarmi sulle cose positive, pufff.
Tipo ehy wow sono un fottuto bianco maschio privilegiato , che cazzo c’ho da lamentarmi.
Spesso usano due frasi, al corso:
use it or lose it. abuse it and lose it.
Io devo muovermi nel mezzo e nel mezzo di due parole uguali c’è ben poco spazio per trovare un equilibrio positivo; comprovato sulle passeggiate e la vita giornaliera.
Come dicevo precedentemente, senza perderci la testa, tra tutti I punti descritti nella slide qua sotto, l’unico che non mi viene spesso bene è l’ultimo.
Ecco.
Che importa se mi sveglio quasi sempre alle 3 o 4 del mattino , è l’ora migliore per fare la lavatrice, visto che costa meno.
E devo rivedere i miei obbiettivi, ovviamente sono stati sminuzzati negli anni precedenti ora si tratta solo di trovare una via del mio mezzo.
Dopotutto sono e sono stato tra i più fortunati al mondo se pensiamo alle generazioni passate, cosa posso pretendere in fondo, sono nato agli inizi della sesta estinzione di massa e all’inizio dell’antropocene, non mi stupisco quasi più di niente e a differenza di molti non ho mai vissuto una guerra.
Ho vissuto in molti posti, la mia nonna il mare lo aveva visto solo una volta , mi ricordo quando l’abbiamo accompagnata , era emozionata ad andare in spiaggia.
Ho ballato più di tutte le generazioni precedenti e di parecchie future probabilmente. Sono stato teenager negli anni ‘80 e mi sono goduto tutta la nascita della scena musicale elettronica, per tutti I miei vent’anni non ballavi se non si alzavano le ginocchia, e si pogava, ancora, e non per farsi male, ma per diventare una massa informe di energia rotante e multicolore. Mi ricordo un concerto dei RATM in prima fila, dietro di me sembrava un delirio, una delle immagini più forti che mi ricordo. Uno era salito sul palco, la sicurezza si è lanciata violenta su di lui, il bassista Tim ha mollato il basso e si è lanciato sulla sicurezza, il pezzo non hai mai smesso e il concerto è continuato serenamente. Gli avevo anche stretto la mano a tutti, nel backstage, mi sono passati accanto, ero un ragazzino con pass da stampa, tutto emozionato.
Siamo nati in una di quelle generazioni strane nel mezzo della storia, dove abbiamo avuto accesso a ogni tipo di cibo al mondo, forse siamo state le prime e credo anche le ultime, perché le crisi a venire molto probabilmente ci porteranno via questo lusso.
Spesso penso che siamo stati una generazione (x) che non ha trasmesso nulla, ci hanno mangiati, non abbiamo avuto nessun effetto, eppure ne avevamo di strumenti e conoscenze ma siamo stati seduti, sedotti e inghiottiti dal mostro e abbiamo ceduto alle comodità offerte.
Non mi toglierò mai dalla testa i Wu Ming che in 54 scrivevano:
“Non c'è nessun «dopoguerra».
Gli stolti chiamavano «pace» il semplice allontanarsi del fronte.
Gli stolti difendevano la pace sostenendo il braccio armato del denaro.
Oltre la prima duna gli scontri proseguivano. Zanne di animali chimerici affondate
nelle carni, il Cielo pieno d'acciaio e fumi, intere culture estirpate dalla Terra.
Gli stolti combattevano i nemici di oggi foraggiando quelli di domani.
Gli stolti gonfiavano il petto, parlavano di «libertà», «democrazia», «qui da noi»,
mangiando i frutti di razzie e saccheggi.
Difendevano la civiltà da ombre cinesi di dinosauri.
Difendevano il pianeta da simulacri di asteroidi.
Difendevano l'ombra cinese di una civiltà.
Difendevano un simulacro di pianeta”.
Comunque sto benissimo, non mi manca nulla, faccio allenamenti di povertà e autosufficienza, la povertà è sempre stata una virtù, la miseria è un bel problema, ma come vi ho detto sopra sono una maschio bianco europeo e per questo privilegiato, ho avuto fin troppo e mi sento di non avere contraccambiato abbastanza. La mia vita sarebbe perfino bella se non fosse per quel dolore lancinante presente in ogni fottuto momento che sembra ricevere pugni o stilettate ad ogni singolo istante.
Comunque tutto bene, cercherò di non parlare solo del mio dolore, cercherò di ricordarmi che è meglio non parlarne, tutto bene,
fino a qui tutto bene…
fino a qui tutto bene..